giovedì 3 dicembre 2009

Dalla favola alla Favela



...Cidade Maravilhosa...







Un equilibrio fragile





Time is ticking out, mirtilli rossi



Still, gleaming, aura of greenness,
breathing anxiously a few drops of life untouched,
luxurious Mother Nature waves her arms to welcome us,
strangers, outcast from her dream-fed world;
innocences, lands,
pure from what's civil,
free from what's forced,
ruled by the elements,
the wrath of the waters,
the levity of the leaves,
a timeless reign for chosen spirits.






...Tranquilo!!




Trying to express what is unessenced through words,
the dark scarred limitless labyrinth of my unconscious witnessing mind;

I'm buried in my hole of corpse-shaped shades.



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"Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso seriamente per quello che non sono, ignorato umanamente, con decenza e naturalezza. (...) Voglio godere con me stesso l'ironia del fatto che non mi trovino diverso. Voglio questo cilicio: che mi trovino uguale a loro. Voglio questa crocifissione: che non mi ritengano differente. Ci sono sacrifici più sottili di quelli che conosciamo sui santi e gli eremiti. Ci sono supplizi dell'intelligenza come ce ne sono del corpo e della volontà. E in questi supplizi, come per altri, c'è una voluttà" (sempre Fernando Pessoa)


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Sono tornato con un dubbio: ho voluto vedere quello che ho visto oppure sono stato subornato da un'invereconda inconoscenza?

sabato 3 ottobre 2009

Watashi


Impedito nel riposo, lontano è il sonno, quiete immeritata, notte che accompagni questa veglia, ridestami al senso che rigenera, che ridona un tempo da poter aspettare: solido flusso di presunte albe, confusione di luci confutate da frazze captazioni continuamente vaghe ed intentate, amnesie di momenti non vissuti, fuggenti prese di coscienza.



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Jeff Buckley, "Corpus Christi Carol"

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"All'improvviso ho provato per quell'uomo una sensazione simile alla tenerezza. Ho avuto per lui la tenerezza che si prova verso la comune banalità umana, verso il grigiore quotidiano del capofamiglia che si reca al lavoro, verso il suo focolare umile e allegro, verso i piaceri allegri e tristi di cui è fatta la sua vita senza scampo, verso l'innocenza di chi vive senza scervellarsi sulle cose, verso la naturalezza animalesca di quelle spalle vestite."



"Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares", Fernando Pessoa;

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"Mi vergognavo di tutta la pena che si dava per tenermi. L'amavo sicuramente, ma amavo ancora di più, quella voglia di scappare da ogni posto, alla ricerca di non so cosa, per uno stupido orgoglio senza dubbio, per la convinzione di una specie di superiorità."




"Viaggio al termine della notte", Louis Ferdinand Céline;


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"Il lettore autodidatta si crea una propria ermeneutica nella quale le gerarchie e i sistemi di valori sono sempre paradossali."

...boh, non mi ricordo dove l'ho letto...

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"Le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà."

"All'ombra delle fanciulle in fiore" (?), Marcel Proust;


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"Sometimes a man gets carried away, when he feels like he should be having his fun. And much too blind to see the damage he has done"


"Lover, you should have come over", Jeff Buckley;


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Koniec

domenica 21 giugno 2009

"Si menges una llimona sense fer ganyotes..."

"La fatica di vivere nasce dall'avidità e dal desiderio. la rinuncia e la non-azione pacificano l'anima e il corpo" - Buddha.

..."Sì, ma che vita è?"

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1892: Alfred Nobel conversa con un amica pacifista, alla quale l'inventore della dinamite rivolge la profezia che i suoi esplosivi provocheranno forse la fine delle guerre, in quanto, inorriditi dalle micidiali conseguenze, gli eserciti del futuro probabilmente rinunceranno a scontrarsi.

..."Ecco, meno male che ha detto "forse" e "probabilmente"

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"Ma perché un cane, un cavallo, un sorcio devono avere vita / e lei nemmeno un soffio?" - William Shakespeare, "Re Lear"

..."E che t'hanno fatto 'ste povere bestie?"

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"Anche nel libro peggiore si può trovare qualcosa di utile", ho letto da qualche parte...

..."Mai sentito parlare di Federico Moccia?"

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"Le idee vengono quando ti allacci le scarpe" - Benedetto Croce; c'è una specie di automatismo legato ai gesti che svuotano la mente, che liberano i freni inibitori e fanno venire a galla le idee"

..."E quelli che ci piace portare i mocassini, le infradito, gli zoccoli e quant'altro di simile?"

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"There are two lasting bequests we can give our children. One is roots; the other is wings." - Hodding Carter

Due esigenze base dell'uomo il desiderio di volare, di dare corso ai sogni, alle aspirazioni e la necessità di appartenenza a una terra, a una comunità, per non dimenticare chi siamo.

..."A me capita di sognare di volare radente, con manciate di polvere strette nei pugni e di ricordarmi chi non sono quando chiudo gli occhi in mezzo alla follìa della folla"

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Sul "London Bridge" si usava esporre le teste mozzate dei delinquenti.

..."Chissà perché certi buoni costumi vanno persi col passare del tempo"

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BULA, BULA!!!

giovedì 7 maggio 2009

...now if six turned out to be nine...J.H.



La mia felicità è folle e dirà cose folli: essa è ancora troppo giovane - abbiate quindi pazienza con essa! Sono ferito dalla mia felicità: tutti quelli che soffrono devono essermi medici!

Il mio amore impaziente si riversa a fiumi, giù per la china, a levante e a ponente. Da montagne taciturne e da bufere di dolore l'anima mia scroscia giù nelle valli.

Troppo a lungo ho avuto nostalgia e scrutato in lontananza. Troppo a lungo sono appartenuto alla solitudine: così ho disimparato il silenzio.
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Troppo lentamente scorre per me ogni discorrere - io salto nel tuo carro, tempesta! E anche te frusterò con la mia cattiveria!
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Troppo grande era la tensione della mia nuvola: tra le risate dei fulmini voglio gettare in basso rovesci di grandine.

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Possente si solleverà il mio petto, possente soffierà la sua tempesta sui monti: così troverà sollievo.


In verità, simile a un tempesta giunge la mia felicità e la mia libertà!
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Sì, anche voi sarete spaventati, amici, dalla mia saggezza selvaggia; e forse fuggirete via insieme con miei nemici.

La mia saggezza selvaggia è diventata gravida sui monti solitari; su ruvidi sassi essa ha partorito il suo nuovo, ultimo frutto.


Ora corre impazzita per il duro deserto e cerca e cerca un prato morbido - la mia vecchia, selvaggia saggezza!

(Also sprach Friedrich)



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sabato 14 marzo 2009

"Day one, day one, start over again" Alanis

Si siedono al bar.
Tre cariatidi e un fiorellino bianco, candido candore.
Parlano idiomi, ma se sapessero quello che dicono, avvertirebbero il mio disturbo per loro: non percepiscono sensorialmente, non secernono linfa, ma sciupano la delicatezza di certi momenti di quiete, beata acquiescenza. Saltimbancano sulla moralità dell'inquietudine, spazzano e sputano sull'inesperienza della duttile, malleabile esistenzuola; ricordano, ricordano, ma non si dimenticano mai.

Qualche sguardo s'incrocia, sembra quasi voluttuoso, forse ha mangiato pesante, deve liberarsi: mielosi riccioli, quante storie ascondono, anfratti, moine, carezze, frattaglie, pidocchi sfrattati.
Sublime tocco discosta il pensiero, l'importanza della gestualità: fisicità imponente, una movenza della mano, delle labbra e un fiume in piena, tumulto di sensazioni; stilla vita opalescente, imperturbabilità mistica e misterica in risposta.

Silenzio significativo.

Poi scoppia l'ODIO, parola grossa, per qualcuno che interrompe l'adorazione, l'odorazione, la razione cotidia, il flusso. Blocco, depauperazione, involontario contatto con l'oggetto dell'elucubrazione, probabile rigetto; ma experentia docet, quindi c'è sempre qualcosa da imparare, anche e soprattutto dall'insignificanza apparente di certe pantomime, di abbracci, di strette, di larghe.

L'incontro volge al termine

Ultimi scambi, affettazione, parole "a vanvara", promesse di cartone bagnato di orina dorata, sorrisi come disegnati, ma l'importante è mettersi la coscienza a posto.



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"Eve", Dream Theater ad libitum...

sabato 17 gennaio 2009

"Pseudòmenos"

Non mi è piaciuto quello che ho fatto.

Hanno detto che andava fatto.

Allora tutto quello che ti dicono che va' fatto, lo fai?

No, ma a seconda di chi lo dice, lo tengo in considerazione...

Ma mi sembra di non averci riflettuto abbastanza.

Eppure ci ho riflettuto parecchio...

Non ho trovato un'altra soluzione plausibile.

Beh..."plausibile", bisogna vedere chi plaude.

Tutte le decisioni hanno ripercussioni, anche le più banali.

Non è sempre facile valutare tutte le ripercussioni e la loro entità.

A volte si pensa di conoscere la verità.

A volte si commettono errori.

A volte è giusto sbagliare?

A volte uno non si rende conto.

A volte uno non si vuol rendere conto.

A volte uno non riesce a rendersi conto.

Non sbagliare mai è ridicolo.

Sbagliare sempre lo è altresì.

Io vorrei, per quanto possibile, cercare di mettere d'accordo tutti.

Eh appunto, "per quanto possibile"...

Spesso, non è possibile; forse la maggior parte delle volte.

Il punto potrebbe essere: quanto ti fa' star male la decisione che hai preso?

Come stavi prima di prenderla?

E gli altri?

giovedì 1 gennaio 2009

"Scream thy last scream old woman with a casket"

Nuovi auguri di nuova vita! Leggo il futuro fondo di caffè, amaro e nero, caldo, bollente, ti brucia la lingua se non ci pensi un attimo. L'orizzonte schiarito dalle baruffe pioggiotte un poco assomiglia al passato, dirompenti raffiche di eventi di tramontane, sordi soliloqui fruttiferi, figli imbastarditi. Non sentirti un signore perchè puoi respirare. Imbevuto come di benzodiazepine assumo l'aria a piccole dosi per il pericolo d'intossicazione, principio e cangiamento da grabbare come i sogni oscuri divenuti surrealità. Sì, possiamo procrastinare i migliori intenti come certi cani rabbiosi ai margini di strada, scarnificati, dagli occhi bianchi. Il dolore a volte è indifferenza alla gioia. "Quanti anni hai stasera? Sai che non lo so', bambina..." bla, bla, scoprire ancora qualcosa oggi, dedicarsi completamente a quello che si sta facendo in ogni momento, ma dove ho la testa? Sono sicuro che ce l'avevo qui con me proprio testé, c'ho i testimoni, mi volete fare un test? Sono un po' idiosincratico...idiochè?...aah, mapperòamemipiace.