Atono nella schiumante oscurita',
istoriate fantasie, immagini infuocate,
sfibrate memorie in una rete di dimentiche sembianze, reticenze,
trabocco d'ansieta', inquiete fughe rinnegate,
destinate all'influsso di coscienza,
schiavo delle chiavi per dissuggellare le acque,
per discoprire la chiusa delle correnti incoerenze.
I miei maestri dissentono, neanche dissertano,
frappongono il mio traslucido pallore e una celata maschera,
cera insofferente al calore latente,
dispersi nei loro morbidi singulti,
la disciplina del senso, legata alla concretezza in cancrena.
Derive di ghiacci spezzati, specchiati.
Oceano, adirato, adorato, rifuggo il tuo abbraccio,
indegno del tuo rispetto, stento a riconoscere il Vero in te,
ripudia la mia angustia, dispregia i miei intendimenti.
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"...to live in one land is captivitie,
to runne all countries, a wild roguerie..."
(John Donne)
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4.42 am, il primo raggio di sole squarcia il cielo...non ho mai visto cosi' tante albe in vita mia, cosi' tanti cieli, cosi' tante acque. Penso al ritorno, anche se manca ancora del tempo, ma la prospettiva di ritornare ed essere allo stesso punto di partenza e' assillante. Pensa, pensa, pensa.
(Chris Cornell, "SHE'S GOING TO CHANGE THE WORLD, BUT SHE CAN'T CHANGE ME!")
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