Impedito nel riposo, lontano è il sonno, quiete immeritata, notte che accompagni questa veglia, ridestami al senso che rigenera, che ridona un tempo da poter aspettare: solido flusso di presunte albe, confusione di luci confutate da frazze captazioni continuamente vaghe ed intentate, amnesie di momenti non vissuti, fuggenti prese di coscienza.
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Jeff Buckley, "Corpus Christi Carol"
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"All'improvviso ho provato per quell'uomo una sensazione simile alla tenerezza. Ho avuto per lui la tenerezza che si prova verso la comune banalità umana, verso il grigiore quotidiano del capofamiglia che si reca al lavoro, verso il suo focolare umile e allegro, verso i piaceri allegri e tristi di cui è fatta la sua vita senza scampo, verso l'innocenza di chi vive senza scervellarsi sulle cose, verso la naturalezza animalesca di quelle spalle vestite."
"Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares", Fernando Pessoa;
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"Mi vergognavo di tutta la pena che si dava per tenermi. L'amavo sicuramente, ma amavo ancora di più, quella voglia di scappare da ogni posto, alla ricerca di non so cosa, per uno stupido orgoglio senza dubbio, per la convinzione di una specie di superiorità."
"Viaggio al termine della notte", Louis Ferdinand Céline;
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"Il lettore autodidatta si crea una propria ermeneutica nella quale le gerarchie e i sistemi di valori sono sempre paradossali."
...boh, non mi ricordo dove l'ho letto...
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"Le occupazioni che invocano un'inviolabile solitudine: la lettura, la fantasticheria, le lagrime e la voluttà."
"All'ombra delle fanciulle in fiore" (?), Marcel Proust;
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"Sometimes a man gets carried away, when he feels like he should be having his fun. And much too blind to see the damage he has done"
"Lover, you should have come over", Jeff Buckley;
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Koniec
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