lunedì 12 febbraio 2007

Iconoclastìa

Ci sono dei momenti in cui proprio le parole mancano...per esempio adesso...che scrivo?...e adesso?...e adesso?...e se non ci sono neanche immagini?...con cosa lo riempio tutto questo spazio bianco...spazio bianco, foglio bianco...pensare ad un foglio bianco, dicono che aiuti la concentrazione, effettivamente ora sono molto concentrato, ma molto spazio è ancora bianco...beh, però un po' meno...e adesso?...e adesso?...iiiihhh, che fastidio, eppure come diceva Salvo, io mi autoconosco, e so che qualcosa da dire o da scrivere più o meno lo trovo sempre, siempre o no? Dai sette righe, l'ho fatte, evvai...ma in teoria, dovrei cercare di limitare l'imperversare, come dice il titolone...e invece sono ridotto ad impormi di riuscire a scrivere qualcosa...uhm...c'è qualcosa che non va' o và o va, c'è qualcuno che non sa' o sà o sa, più che ore sono, c'è chi dice no, c'è chi dice no, ecc, ecc...
D'altronde per restare a Vasco "senza parole", passando dal Liga "ho perso le parole" e F. R. David "words don't come easy to me", Simon and Garfunkel sentono "the sound of silence", per Montale:


"Le parole
non sono affatto felici
di essere buttate fuori
come zambracche e accolte
con furore di plausi
e disonore;
le parole
preferiscono il sonno
nella bottiglia al ludibrio
di essere lette, vendute,
imbalsamate, ibernate;
le parole
sono di tutti e invano
si celano nei dizionari
perché c'è sempre il marrano
che dissotterra i tartufi
più puzzolenti e più rari;
le parole
dopo un'eterna attesa
rinunziano alla speranza
di essere pronunziate
una volta per tutte
e poi morire
con chi le ha possedute."
(Eugenio)


"Il mare di silenzio mattutino si increspava di canti di uccelli, i fiori erano allegri sul ciglio della strada e una profusione d'oro si riversava da uno spiraglio fra le nuvole, mentre noi incuranti, ci affrettavano a partire" scriveva Rabindranath Tagore...quindi io nel mio piccolo, minuto, insignificante microcosmo come posso lamentarmi di non aver niente da scrivere quando ho già riempito una mezza paginetta...uff, che fatica...a chi mi posso ancora appellare...

...parooooole, paroole, paroooole...a Mina...uhm..., la parola alla difesa: "Sigggnoor giudice, se noi oggi condanniamo quest'uomo,...beh uomo (il maestro Cremonesi), allora che dire di quelli che abbandonano i cani sull'autostrada...!!" ( da "le incredibili arringhe dell'avvocato Messina/Fiorello)...mi sto' o stò o sto arrampicando sugli specchi, proprio tutti gli specchi che trovo a disposizione...specchio, specchio delle mie brame chi è il più logorroico del reame...ah saperlo...bah...

Silensiooo!!...parla Agnesi o Agnese, ah no lei è andata a morire, lei "restò sola, stranamente piccola, un mucchietto di stracci neri sulla neve."

Pure Jorge Luis Borges chiosava "...Ho passato la vita a leggere, ad analizzare, a scrivere (o a tentare di scrivere) e a gioirne. Ogni volta che affronto una pagina bianca, sento di dover riscoprire la letteratura da solo..."

Quindi tirando le fila di questo discorso solo apparentemente campato per aria, sono in buona compagnia...e comunque "fatti non prugnette!!"

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