mercoledì 26 marzo 2008

"...ormai meno due giorni..."

Stasera un sacco di Amici sono venuti a salutarmi.

Parto.

Me ne vado.

Magari, poi torno.

Ma, adesso, parto.

Come al solito, ho detto poco - non riesco a cambiare, quando qualcuno mi ascolta, non riesco ad improvvisare, ho bisogno dei miei tempi, non sono abituato alla spontaneità, filtro meglio se le ferite si rimarginano poco a poco - mi hanno fatto un bellissimo regalo, mi hanno angariato un pochino - mi sembra il minimo - e abbiamo brindato insieme, sia a chi parte, che a chi resta.

In fondo 5 (cinque) mesi non sono mica poi tanto tempo...la distanza, l'assenza e la mancanza permettono di apprezzare maggiormente la vicinanza, la presenza e la carnalità.

Io me ne vado per colpa mia o per merito di qualcun altro? Non so neanche se sia giusto o se si debba porsi domande di questo tipo, se abbia un senso: l'importante è andare.

Mi sento trascinato da una corrente, che mi porta via, io non oppongo resistenza, ma ne prendo parte? Sono consapevole del fluire? E' parte di me o solo mi travolge sfiorandomi?

A volte mi sento svanire, svenire, ma quando sembra che mi ottenebri del tutto, quando l'incoscienza sembra avere il sopravvento, qualcosa mi trattiene, mi viene in soccorso, qualcosa mi costringe a rialzare la testa, riaprire gli occhi e guardare al di là di quanto sembro poter sopportare.

Mi capita di miscelare ironia, drammaticità, amarezza, insensatezza, purezza, un gran calderone, una confusione, in cui forse solo io mi oriento (breathe, keep breathing...exit (music for a film), RH) e mi ci trovo bene, non vedo vicoli ciechi, anfratti bui: se io potessi liberarmi, m'incatenerei.

...ma stavo parlando degli Amici: "sono contento che esistiate!" - sono solo riuscito a profferire ripetutamente in un gemito di afona inintelleggibilità...non è granché, ma è qualcosa, a volte non serve gridare, nè sostenere ampollosi eloqui dotti, infiorati ed esornati per trasmettere, comunicare qualcosa che si legge, se uno ne ha voglia, solamente guardandosi.

martedì 18 marzo 2008

Confessione..."di una mente pericolosa?"

Tu sei sempre stata migliore di me.

Hai sempre cercato di aiutarmi, finché hai potuto e io non l'ho mai capito o voluto capire, addirittura a volte, mi son preso gioco di te... pensa quanto posso essere stupido.

Tu sei stata una delle poche persone che mi ha aperto le braccia sinceramente, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto parole che non ho potuto dimenticare, che mi ha fatto sentire importante.

Una lacrima sembra voler scorrere, mentre scrivo, ma non è tristezza, è solo l'ombra d'un rimpianto per non aver saputo, non solo apprezzare quanto mi avevi offerto, - chissà magari tante cose sarebbero state diverse - ma neppure dimostrarti un minimo di riconoscenza...forse è proprio per questo che ti scrivo, anche se non penso leggerai mai queste righe, per colmare un piccolo vuoto che si era creato nella mia inscalfibile corazza di cartapesta.

Adesso tu sei felice e io sono qui.

Io sono immensamente contento per te, perché ti meriti tutto questo e molto di più.

Spero di cuore che tu possa essere sempre così forte e sorridente e che la gioia continui ad illuminare il tuo cammino negli anni a venire.

Io sono stato molto fortunato a conoscerti, anche se il tempo non è stato poi molto e ti ringrazio dal profondo della mia anima per tutto quello che hai fatto per me.


Con affetto

Simone

lunedì 3 marzo 2008

"...La mi porti un bacione a Ffffirenzeeeeee!!!!!"































...le parole sono inutili a volte...



(...oh, io ho fatto del mio meglio per le fotografie...non son mica Henri Cartier-Bresson...eppoi le ho scattate con il telefonino, perchè la fotocamera, chiaramente l'avevo dimenticata a casa...ehehe...ooohh grullooo che ssono!!)


Colonna sonora della vacanza, oltre ovviamente la simpatica canzoncina che denomina questo post:


OCTAVARIUM


(TEATRO DEL SOGNO)


...e anche qui mi tocca ripetere: le parole sono inutili...