domenica 25 febbraio 2007

Cogito ergo sum / Iconofilìa




No...dicevo che in qualche maniera esisto ancora, nonostante la duratura assenza, non percepita forse da nessuno, se non da me stesso, ma comunque tanto vale per dire che respiro, inspiro...espiro, inspiro...espiro, espìo le mie colpe, culpa lata...ma sono un po' stanchino...come diceva Forrest Gump...ogni tanto mi fermo, mi fisso su un pensiero stupido e mi faccio tormentare da questo pensiero, ma mica per poco, a volte ci perdo il sonno,


"Oh no, I see
a spiderweb is tangled up with me
and I lost my head
and thought of all the stupid things I'd said
oh no, what's this?
a spiderweb and I'm caught in the middle
so I turned to run
and thought of all the stupid things I'd done
oh no, I see
a spiderweb and it's me in the middle
so I twist and turn
but here am I in my little bubble"

(Chris Martin)



altre volte non do' importanza ai macigni che mi schiacciano la testa, mi comporto come se nulla fosse, mi lascio scivolare addosso tutto quello che non mi ferisce profondamente, immerso nel flusso dei miei nonsensi,

"So close no matter how far
couldn't be much more from the heart
forever trust in who we are
and nothing else matters"

(Papa Het)


cerco di graffiare la mia immagine via dallo specchio, ma non riesco a trapassare il vetro, vengo solo ingoiato e risputato fuori, sfocato risulta solo quello che non si vede,..."Ognuno ha qualcosa che desidera veramente, e il leone significa tutto, per me. Non vedo l'ora che arrivi la prima notte in cui lo sentirò ruggire." (Ernest Hemingway, "Vero all'alba")...io so' Leone 02/08, me l'avesse detto ci facevo RRRRROOAAAARRRR!!!!!...



...ma cos'è che desidero veramente io? Correre più veloce della gazzella, sinnò nun mangio? Potrebbe essere, ma se veramente la mia nutrizione dovesse dipendere dalla mia lestezza...hai voglia a mangiasse le ungie...


"Le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra" (Gabo)










...momenti di vita, riflessioni, denti del giudizio eradicati, Calibani,
...3 Mojito e la serata è andata
...out from the dragon's jaws, into the fire
(Bryan Adams)


..."Fui sopraffatto dalla consapevolezza del patetico destino dell'uomo, del terribile significato della sua presenza. Il deserto era come il bianco animale paziente, in attesa che gli uomini morissero e le civiltà vacillassero come fiammelle, prima di spegnersi del tutto. Intuii allora il coraggio dell'umanità e fui contento di farne parte. Il male del mondo non era più tale, ma diventava ai miei occhi un mezzo indispensabile per tenere lontano il deserto." (John Fante, "Chiedi alla polvere")


...forse sono solo distratto, perdo tempo ostentando la mia irragione, maschera di cera, con la forma del mio viso; quando mi sorprendo a leticare coi miei sensi perduti, smarrite sensazioni riaffiorano infiorandomi.


"Il mio pensiero sono io: ecco perché non posso fermarmi. Esisto perché penso...e non posso impedirmi di pensare. In questo momento stesso - è spaventoso - se esisto è perché ho orrore di esistere. Sono io, io, che mi traggo dal niente al quale aspiro: l'odio, il disgusto di esistere sono altrettanti modi di farmi esistere; di affondarmi nell'esistenza. I pensieri nascono dietro di me, come una vertigine, me li sento nascere dietro la testa...se cedo, mi arriveranno davanti, tra gli occhi - e io cedo sempre, e il pensiero s'ingrossa, s'ingrossa ed eccolo, immenso, che mi riempie tutt'intero e rinnova la mia esisenza"
(Jean-Paul Sartre, "La nausea")


"Non staccava gli occhi da terra: c'era veramente in tutti quei piedi che calpestavano il fango davanti a lui una sicurezza, una fiducia che egli non aveva; guardava, e il disgusto che provava di se stesso aumentava; ecco, egli era dovunque così, sfaccendato, indifferente; questa strada piovosa era la sua vita stessa, percorsa senza fede e senza entusiasmo, con gli occhi affascinati dagli splendori fallaci delle pubblicità luminose"

(Alberto Moravia, "Gli indifferenti")

Effettivamente tempo ne è passato molto e ne è rimasto poco..., ma perché poi, cos'è poi?

lunedì 12 febbraio 2007

Iconoclastìa

Ci sono dei momenti in cui proprio le parole mancano...per esempio adesso...che scrivo?...e adesso?...e adesso?...e se non ci sono neanche immagini?...con cosa lo riempio tutto questo spazio bianco...spazio bianco, foglio bianco...pensare ad un foglio bianco, dicono che aiuti la concentrazione, effettivamente ora sono molto concentrato, ma molto spazio è ancora bianco...beh, però un po' meno...e adesso?...e adesso?...iiiihhh, che fastidio, eppure come diceva Salvo, io mi autoconosco, e so che qualcosa da dire o da scrivere più o meno lo trovo sempre, siempre o no? Dai sette righe, l'ho fatte, evvai...ma in teoria, dovrei cercare di limitare l'imperversare, come dice il titolone...e invece sono ridotto ad impormi di riuscire a scrivere qualcosa...uhm...c'è qualcosa che non va' o và o va, c'è qualcuno che non sa' o sà o sa, più che ore sono, c'è chi dice no, c'è chi dice no, ecc, ecc...
D'altronde per restare a Vasco "senza parole", passando dal Liga "ho perso le parole" e F. R. David "words don't come easy to me", Simon and Garfunkel sentono "the sound of silence", per Montale:


"Le parole
non sono affatto felici
di essere buttate fuori
come zambracche e accolte
con furore di plausi
e disonore;
le parole
preferiscono il sonno
nella bottiglia al ludibrio
di essere lette, vendute,
imbalsamate, ibernate;
le parole
sono di tutti e invano
si celano nei dizionari
perché c'è sempre il marrano
che dissotterra i tartufi
più puzzolenti e più rari;
le parole
dopo un'eterna attesa
rinunziano alla speranza
di essere pronunziate
una volta per tutte
e poi morire
con chi le ha possedute."
(Eugenio)


"Il mare di silenzio mattutino si increspava di canti di uccelli, i fiori erano allegri sul ciglio della strada e una profusione d'oro si riversava da uno spiraglio fra le nuvole, mentre noi incuranti, ci affrettavano a partire" scriveva Rabindranath Tagore...quindi io nel mio piccolo, minuto, insignificante microcosmo come posso lamentarmi di non aver niente da scrivere quando ho già riempito una mezza paginetta...uff, che fatica...a chi mi posso ancora appellare...

...parooooole, paroole, paroooole...a Mina...uhm..., la parola alla difesa: "Sigggnoor giudice, se noi oggi condanniamo quest'uomo,...beh uomo (il maestro Cremonesi), allora che dire di quelli che abbandonano i cani sull'autostrada...!!" ( da "le incredibili arringhe dell'avvocato Messina/Fiorello)...mi sto' o stò o sto arrampicando sugli specchi, proprio tutti gli specchi che trovo a disposizione...specchio, specchio delle mie brame chi è il più logorroico del reame...ah saperlo...bah...

Silensiooo!!...parla Agnesi o Agnese, ah no lei è andata a morire, lei "restò sola, stranamente piccola, un mucchietto di stracci neri sulla neve."

Pure Jorge Luis Borges chiosava "...Ho passato la vita a leggere, ad analizzare, a scrivere (o a tentare di scrivere) e a gioirne. Ogni volta che affronto una pagina bianca, sento di dover riscoprire la letteratura da solo..."

Quindi tirando le fila di questo discorso solo apparentemente campato per aria, sono in buona compagnia...e comunque "fatti non prugnette!!"