Vero. La fretta è cattiva consigliera. Mamma gatto per fare in fretta, ha procreato micini ciechi. Però anche la lentezza non scherza. Kundera ci ha scritto un libro. "Lavorare con lentezza" era un film..."vivere nella lentezza" potrebbe essere parte della mia biografia. Potrei tranquillamente essere ritratto con le fattezze di un simpatico bradipo zoppo. Questa mia innata avversione a tutto ciò che è altamente dinamico, potrebbe in parte spiegare la mia scarsa adattabilità a questo mondo ipernevroticamente frenetico: in giro vedo treni ad alta velocità, aerei supersonici, macchine, moto sportive e quant'altro...io vorrei andare in giro su un carro trainato da un cavallo o anche da un asino, così saremmo in due...eheh...esco di casa, vado in posta e faccio coda con gente nervosa che ogni 2x3 guarda l'orologio, sbuffa e s'incainisce ancora di più; vado in giro e la gente quasi ti urta, non guardandoti neanche in faccia, di corsa, sempre di corsa; viviamo in una società depersonalizzante, gli altri sono ostacoli da evitare o con cui scontrarsi e possibilmente litigare, così da poter sfogare le proprie isterìe, le proprie frustrazioni; è anche vero che è sempre più difficile tirare a campare, quindi a volte non è neanche puro egoismo, ma solo istinto naturale di sopravvivenza, con la testa oberata da impellenze quotidiane, quindi poco disposta a dare spazio ad altre umanità...
Tutto questo per dire che è passato più d'un mese e mez' dall'ultimo mio scritto e che la lentezza mi divora, la celerità m' indispone e che ci sono anche gli altri, ma mica spesso ce ne accorgiamo.
Ah, fra un po' è pure il mio compleanno...eheh...eppibirfdei, denghiu.
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