lunedì 27 gennaio 2020

Shostakovich Waltz n.2 - Pietro Gabriele & Biko - Pars destruens

Mannello. Baraggia. Ineffettuale.

Dismorfofobia: malattia che impedisce di riconoscersi nel proprio corpo.

"La sregolatezza delle mie pulsioni ed inclinazioni mi porta ad escludermi dalla sfera di una pseudo-normalità (...sei sempre il solito coglione, Elio...).
La dissennatezza del mio spirito non mi permette di compartecipare dell'umano scorrere (panta-no), invischiato, immuschiato rattomante di torbidi fluidi, aggallo a fatica, sempre a cercare excusatio non manifestae a Ebbing, titoli di coda alla vaccinata, l'ultimo chieda alla porta aperta da sfondare, l'apporto troppo calorico poco callistenicomico,  ma  non c'è niente, ma proprio nulla da ridere, zero atomico enucleato dalla storia di questo mondo."

"Oh buio, buio, buio" (M, 1671)

Abbacinante - Cartarescu

Ananke - l'ineluttabilità del destino

Fariseismo: religiosità esibita e di superficie.

Per Vonnegut è già una grande sfida essere umani

Pericope. Anime nate-morte

"Alcuni portano gioia e allegria ovunque arrivino, altri quando se ne vanno. (OscareW)

Aliud pro alio - Ipermnesia (ricorda tutto) - Embricare

Babette d’Interlaken, «la Gran Vergine del comunismo elvetico»: la donna, crudele spia al servizio delle sette segrete, era cresciuta «fra le crapule, i furti, le rapine e il sangue»


"In un tempo soave e avvolgente, tra fuggevoli immagini di gioventù ammaliante, senza ombre di rimorsi o remore, ho testimoniato la mia corporeità.
Per essere sono, l'esistenza materica, sangue, carne.
Il respiro affannoso.
Lo sguardo, da quando c'è stato un barlume di cognizione, spazia, ma non mette radici.
Svuotato, indebolito, ansante,
mi ritrovo di fronte a scelte forse ovvie
e mi abbandono ai sensi per ritrovare
una lucidità barcollante,
imbevuto di rabbia
verso ciò che non comprendo.
Attimi, troppo in fretta, scorrono, mi perdo,
sbando contro muri di carta e parole,
mi celo nel mio buio, non sempre la speranza
mi conforta, invelenita  da mostri multiformi,
ripugnanti, non combatto."

"Bramo i tuoi occhi.
Pensieri come foglie leggere,
corrotte, si avvitano in una caduta senza grazia.
Tutto il resto svanisce nel vuoto del silenzio che separa le due anime.
Insignificante è il pulsare nelle vene,
è possibile tale forza?"

*** *** ***

Kairòs
E' quell'istante in cui tutto cambia,
non c'è paura, certezza alcuna,
è un tempo nel tempo.
Siamo ancora noi stessi dopo?
O siamo l'ombra
di quello che siamo sempre stati,
ma indossiamo maschere?
Cambiamo perché  vogliamo cambiare o
dobbiamo cambiare inevitabilmente?



"Bevi la tua spremuta, Asher. Le vitamine se ne andranno  via se la lasci lì troppo". (C.P.)

Ho bisogno di spazio. La polvere mi ricopre. La mente imbolsita da catene e miele, focolare arrugginito; 
un leggero tremore mi avvisa, "il tempo passa, non te ne accorgi?". Mi capita di pensare a ciò che non ha fine e in quei momenti l'impressione è di fluttuare oltre i confini che questo mondo t'impone. Disincanto inverecondo, genitore di dubbi, ansie, patemi. Ho bisogno di aria, respiro.

Allucinosi - Aletheia (in greco, verità).

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