"...la gente non dice sempre quello che veramente intende, le parole sono figlie di tante madri..." - Simùn
domenica 1 aprile 2012
"Death is the Road to Awe" - Rigor Vitae
giovedì 22 marzo 2012
"Damnatio memoriae"
domenica 25 dicembre 2011
...and so this is Christmas? Tante Angurie atttuttti...ti...
mercoledì 30 novembre 2011
Escerti e Lacerti
"La nostra società ha una forma essenzialmente tecnica. - Chiamiamo social ciò che tutto è meno che social. - La stessa tecnica ci induce a pensare solo al "qui e ora", avendo cancellato ogni idea di pensiero lungo. - La logica del profitto uccide ogni idea di responsabilità e di lungo termine. - La morte di Dio, delle ideologie e delle utopie ci impedisce di immaginare il domani."
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venerdì 2 settembre 2011
La Rabbia, la Tristitudine, la Patologia?
- Lasciami stare! Dai, veramente, a parte gli scherzi.
Non toccarmi. Non guardarmi. Non pensarmi.
-Belìn, ma ce l'hai col Mondo, ma che t'avrà fatto mai di così abominevole per bistrattarlo continuamente, eh??
- Te fatti i fatti tuoi, ok?!
-Oh, ma non si può neanche parlare un attimo, che "apriti cielo!", si scatena il nervosismo a furor di pelle...che vita grama, quella dell'alter Ego...
Nel centro di questa "società civile ristretta" ci sono troppe incongruenze: ci sono rapporti appesi così, ad un filino di ragnatela, ad etichette pseudo-formali-etico-buoniste, del tipo "eh non ce lo dico pekké sinnò si rabbia e macari si rompe tutta la cristalleria dei castelli fantasiosamente volanti in cieli dipinti ad olio di gomito, di vomito."
Wind, carry me home, the fabric of reality is tearing apart,
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lunedì 22 agosto 2011
Fly me to the moon-child!
In vino veritas. Tor-mento. Thor-martello. Stappo. Scappo. End of the line. Partito, spartito sparito: spirato? I.
Quando finisce anche la musica, rimane quel silenzio incerto e la pigra tattilità dell'inconscio.
Sazio famulo, fioco lume, lunatico pallore di bianco riflesso.
Mi guardo, mi riguardo con riguardo. Cerco di mitridatizzarmi contro questi vizi che mi portano al pazzo palazzo.
Mi allontano. Ogni giorno un po' di più. Passo a passo a spasso. Dunque. Mi stranio com'un omuncolo estraneo in una terra straniera, pro-fe(t)ta in patriarchadiNoèbeonebenone.
Voi che mi guardate. Voi che mi vedete. Parlo a Voi. Che mi sentite. Voi che m'ascoltate. Voi e i Vostri Occhi. Voi e le Vostre Orecchie. IoVoI
Che strana situazione in cui sguazziamo, ci avvoltoliamo. Quello che è più sano c'ha la lebbra, dicevano, dello spirito chiaramente: a volte vorrei essere in una bolla d'acqua e girarimi, rosso, dall'altra parte, dolce memoria svanente. Ogni tanto mi fermo a riflettere su tutto quello che accade intorno e mi sembra tutto una grande Installazione di Arte Moderna atta a rappresentare L'Assurdo nei rapporti interpersonali, di ascoltare i dialoghi dei Conigli Bianchi Antropomorfi di Lynch, di cercare di raggiungere le Colonne d'Ercole su una barca alla fine di un gigantesco studio televisivo: che pasticciaccio brutto, eh? Prima o poi io penzo chi quarcoza debbe canbiari eccierto!
Oppure deve finire.
mercoledì 29 giugno 2011
L'Estate è Magika, oh-oh-ooh? - Il Mostro di Me Stesso, non Barrakuda
Alphonse de Lamartine diceva:
Salut ! bois couronnés d’un reste de verdure !
Feuillages jaunissants sur les gazons épars !
Salut, derniers beaux jours; Le deuil de la nature
Convient à la douleur et plaît à mes regards.
Je suis d’un pas rêveur le sentier solitaire ;
J’aime à revoir encor, pour la dernière fois,
Ce soleil pâlissant, dont la faible lumière
Perce à peine à mes pieds l’obscurité des bois.
Oui, dans ces jours d’automne où la nature expire,
À ses regards voilés je trouve plus d’attraits :
C’est l’adieu d’un ami, c’est le dernier sourire
Des lèvres que la mort va fermer pour jamais.
Ainsi, prêt à quitter l’horizon de la vie,
Pleurant de mes longs jours l’espoir évanoui,
Je me retourne encore, et d’un regard d’envie
Je contemple ses biens dont je n’ai pas joui.
Terre, soleil, vallons, belle et douce nature,
Je vous dois une larme aux bords de mon tombeau !
L’air est si parfumé ! la lumière est si pure !
Aux regards d’un mourant le soleil est si beau !
Je voudrais maintenant vider jusqu’à la lie
Ce calice mêlé de nectar et de fiel :
Au fond de cette coupe où je buvais la vie,
Peut-être restait-il une goutte de miel !
Peut-être l’avenir me gardait-il encore
Un retour de bonheur dont l’espoir est perdu !
Peut-être dans la foule une âme que j’ignore
Aurait compris mon âme, et m’aurait répondu !…
La fleur tombe en livrant ses parfums au zéphyre ;
À la vie, au soleil, ce sont là ses adieux ;
Moi, je meurs ; et mon âme, au moment qu’elle expire,
S’exhale comme un son triste et mélodieux.
(...eh, la sapeva longue Lui! Vecchio Lupo di Mare, attento al Cacciatore...)
...
Piovuto fuori. Io piovo dentro. Sotto un cielo rosa, che adesso perfuma di arcoBalengo, tsk, tsk...
Non più notte: in ascolto; segnali, cenni provengono da più direzioni. Come faccio a tenere a bada tutta questa moltitudine di sollecitazioni. Sudore sempre. Amico madido, compagno di mille disavventurate scorribande, Night Brigade Boss.
Senso d'inappagamento, larghi vuoti a perdere: prodromi del peggio?
Mancanza di controllo, mancanza di volontà, mancanza, mancanza, mancanza...
Sconcerto, Big Four va bene, ma tanto altro disatteso, eppoi clemenza, clemenza, Clemenza!!
***
Bambolina truccata a modo, scintilli per piacere, laccata per dissimulare l'età che vorresti non avere. La tua fretta, ambizione di grandezza, forse poi la rimpiangerai, ma ti spetta: è giusto che ti senta te stessa: zampetta lieve, ostenta per gli astanti.
***
Mi rimiro di vetro: mi discosto, tralice, non posso avere la totalità della mia visione, mi potrei spaventare, abbruttito...ancora?...the dark side of my moon! M'eclisso meglio.