domenica 16 settembre 2007

Ubi maior...

La serenità nell'accettazione di ciò che è purtroppo inevitabile ed ineluttabile, da parte di una persona che ho conosciuto meglio solo pochi giorni addietro, mi ha fatto riflettere non poco e ridefinire alcune delle priorità e delle certezze (...non molte a dire il vero) che mi accompagnavano lungo i sentieri di questa realità contro cui ogni tanto sbatto il grugno.

Certi argomenti, molto delicati, non mostrano appieno la loro smisurata gravità e profonda importanza, finché non vengono affrontati direttamente sulla propria pelle, senza tanti filtri e troppi schemi mentali.


Viene da chiedermi: che cosa vale veramente? Cosa vuol dire essere felici o tristi? Certe parole, lasciate cadere distrattamente, senza troppi pensieri, sussurrate a cuor leggero, quasi sorridendo...no,...non quasi,...sorridendo apertamente :), mi hanno sopraffatto completamente, senza condizioni, mi hanno svuotato da ogni altra sensazione, mi hanno schiacciato, con la pesantezza della loro levità, contro il muro della mia apatìa strisciante.



Capita che certe persone, alle quali hai paura di soffiare, perché pensi possano spezzarsi, abbiano la capacità d'insegnarti il segreto della loro straordinaria forza per farsi beffe delle proprie tragedie.



"Can you help me remember how to smile?
Make it somehow all seem worthwhile
How on earth did I get so jaded?
Lifes mystery seems so faded
I can go where no one else can go
I know what no one else knows
Here I am just a-drownin' in the rain
With a ticket for a runaway train
...
A little out of touch, a little insane
It's just easier than dealing with the pain
...
Runaway train, never coming back
Runaway train, tearing up the track"
(Soul Asylum)

Nessun commento: