"...la gente non dice sempre quello che veramente intende, le parole sono figlie di tante madri..." - Simùn
sabato 4 aprile 2009
sabato 14 marzo 2009
"Day one, day one, start over again" Alanis
Si siedono al bar.
Tre cariatidi e un fiorellino bianco, candido candore.
Parlano idiomi, ma se sapessero quello che dicono, avvertirebbero il mio disturbo per loro: non percepiscono sensorialmente, non secernono linfa, ma sciupano la delicatezza di certi momenti di quiete, beata acquiescenza. Saltimbancano sulla moralità dell'inquietudine, spazzano e sputano sull'inesperienza della duttile, malleabile esistenzuola; ricordano, ricordano, ma non si dimenticano mai.
Qualche sguardo s'incrocia, sembra quasi voluttuoso, forse ha mangiato pesante, deve liberarsi: mielosi riccioli, quante storie ascondono, anfratti, moine, carezze, frattaglie, pidocchi sfrattati.
Sublime tocco discosta il pensiero, l'importanza della gestualità: fisicità imponente, una movenza della mano, delle labbra e un fiume in piena, tumulto di sensazioni; stilla vita opalescente, imperturbabilità mistica e misterica in risposta.
Silenzio significativo.
Poi scoppia l'ODIO, parola grossa, per qualcuno che interrompe l'adorazione, l'odorazione, la razione cotidia, il flusso. Blocco, depauperazione, involontario contatto con l'oggetto dell'elucubrazione, probabile rigetto; ma experentia docet, quindi c'è sempre qualcosa da imparare, anche e soprattutto dall'insignificanza apparente di certe pantomime, di abbracci, di strette, di larghe.
L'incontro volge al termine
Ultimi scambi, affettazione, parole "a vanvara", promesse di cartone bagnato di orina dorata, sorrisi come disegnati, ma l'importante è mettersi la coscienza a posto.
*********
"Eve", Dream Theater ad libitum...
Tre cariatidi e un fiorellino bianco, candido candore.
Parlano idiomi, ma se sapessero quello che dicono, avvertirebbero il mio disturbo per loro: non percepiscono sensorialmente, non secernono linfa, ma sciupano la delicatezza di certi momenti di quiete, beata acquiescenza. Saltimbancano sulla moralità dell'inquietudine, spazzano e sputano sull'inesperienza della duttile, malleabile esistenzuola; ricordano, ricordano, ma non si dimenticano mai.
Qualche sguardo s'incrocia, sembra quasi voluttuoso, forse ha mangiato pesante, deve liberarsi: mielosi riccioli, quante storie ascondono, anfratti, moine, carezze, frattaglie, pidocchi sfrattati.
Sublime tocco discosta il pensiero, l'importanza della gestualità: fisicità imponente, una movenza della mano, delle labbra e un fiume in piena, tumulto di sensazioni; stilla vita opalescente, imperturbabilità mistica e misterica in risposta.
Silenzio significativo.
Poi scoppia l'ODIO, parola grossa, per qualcuno che interrompe l'adorazione, l'odorazione, la razione cotidia, il flusso. Blocco, depauperazione, involontario contatto con l'oggetto dell'elucubrazione, probabile rigetto; ma experentia docet, quindi c'è sempre qualcosa da imparare, anche e soprattutto dall'insignificanza apparente di certe pantomime, di abbracci, di strette, di larghe.
L'incontro volge al termine
Ultimi scambi, affettazione, parole "a vanvara", promesse di cartone bagnato di orina dorata, sorrisi come disegnati, ma l'importante è mettersi la coscienza a posto.
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"Eve", Dream Theater ad libitum...
sabato 17 gennaio 2009
"Pseudòmenos"
Non mi è piaciuto quello che ho fatto.
Hanno detto che andava fatto.
Allora tutto quello che ti dicono che va' fatto, lo fai?
No, ma a seconda di chi lo dice, lo tengo in considerazione...
Ma mi sembra di non averci riflettuto abbastanza.
Eppure ci ho riflettuto parecchio...
Non ho trovato un'altra soluzione plausibile.
Beh..."plausibile", bisogna vedere chi plaude.
Tutte le decisioni hanno ripercussioni, anche le più banali.
Non è sempre facile valutare tutte le ripercussioni e la loro entità.
A volte si pensa di conoscere la verità.
A volte si commettono errori.
A volte è giusto sbagliare?
A volte uno non si rende conto.
A volte uno non si vuol rendere conto.
A volte uno non riesce a rendersi conto.
Non sbagliare mai è ridicolo.
Sbagliare sempre lo è altresì.
Io vorrei, per quanto possibile, cercare di mettere d'accordo tutti.
Eh appunto, "per quanto possibile"...
Spesso, non è possibile; forse la maggior parte delle volte.
Il punto potrebbe essere: quanto ti fa' star male la decisione che hai preso?
Come stavi prima di prenderla?
E gli altri?
Hanno detto che andava fatto.
Allora tutto quello che ti dicono che va' fatto, lo fai?
No, ma a seconda di chi lo dice, lo tengo in considerazione...
Ma mi sembra di non averci riflettuto abbastanza.
Eppure ci ho riflettuto parecchio...
Non ho trovato un'altra soluzione plausibile.
Beh..."plausibile", bisogna vedere chi plaude.
Tutte le decisioni hanno ripercussioni, anche le più banali.
Non è sempre facile valutare tutte le ripercussioni e la loro entità.
A volte si pensa di conoscere la verità.
A volte si commettono errori.
A volte è giusto sbagliare?
A volte uno non si rende conto.
A volte uno non si vuol rendere conto.
A volte uno non riesce a rendersi conto.
Non sbagliare mai è ridicolo.
Sbagliare sempre lo è altresì.
Io vorrei, per quanto possibile, cercare di mettere d'accordo tutti.
Eh appunto, "per quanto possibile"...
Spesso, non è possibile; forse la maggior parte delle volte.
Il punto potrebbe essere: quanto ti fa' star male la decisione che hai preso?
Come stavi prima di prenderla?
E gli altri?
sabato 3 gennaio 2009
giovedì 1 gennaio 2009
"Scream thy last scream old woman with a casket"
Nuovi auguri di nuova vita! Leggo il futuro fondo di caffè, amaro e nero, caldo, bollente, ti brucia la lingua se non ci pensi un attimo. L'orizzonte schiarito dalle baruffe pioggiotte un poco assomiglia al passato, dirompenti raffiche di eventi di tramontane, sordi soliloqui fruttiferi, figli imbastarditi. Non sentirti un signore perchè puoi respirare. Imbevuto come di benzodiazepine assumo l'aria a piccole dosi per il pericolo d'intossicazione, principio e cangiamento da grabbare come i sogni oscuri divenuti surrealità. Sì, possiamo procrastinare i migliori intenti come certi cani rabbiosi ai margini di strada, scarnificati, dagli occhi bianchi. Il dolore a volte è indifferenza alla gioia. "Quanti anni hai stasera? Sai che non lo so', bambina..." bla, bla, scoprire ancora qualcosa oggi, dedicarsi completamente a quello che si sta facendo in ogni momento, ma dove ho la testa? Sono sicuro che ce l'avevo qui con me proprio testé, c'ho i testimoni, mi volete fare un test? Sono un po' idiosincratico...idiochè?...aah, mapperòamemipiace.
lunedì 22 dicembre 2008
"Presente di Natale"
Pacco regalo
Sono addomesticabile, non sporco molto, niente in contrario a guinzagli e catene, fedeltà completa, a tempo determinato, ma completa, mi adatto alle condizioni più disparate...guarda che abbandonare sul ciglio della strada è brutto, eh...da consumarsi preferibilmente entro un tempo compreso tra qui e l'Eternità...dedizione, impegno, commitment, garantiti, parola di lupetto, c'ho il dizionario delle giovani marmotte...aspetta ce l'ho qui...ah no ce l'ho qua, noo cacchio ce l'ha Quo...spetta che chiedo al gran Mogol e magari anche a Cesare Battisti...quoque tu fili mii...
*********
Quando si spegne anche l'ultima candela e la notte di Natale è un po' più buia, irradiala della tua luce di bellezza, colorala della tua bontà scintillante, non vergognarti della tua misericordia escatologica, fai brillare la tua speranza su questa piccola esistenza che ti si para davanti cacchia, cacchia...accudiscilo, prenditi cura di lui e dei suoi pensieri vacillanti, pochi euri e tanto Ammore, "do the right thang MF!!"...e se proprio no, vabbè ciao, magnete er pannetone, bevite a spuma sciaquata, regalite a solita zozzeria e numme sta a scassa li gabbasisi...ecco, oh!
venerdì 5 dicembre 2008
"Non c'è niente che ostacola la felicità, come il ricordo della felicità." Andre Gide, "L'immoralista"
XXIXVI
Fiori totemici
in onore dei fantasmi
e delle ballate di marinai antichi,
di scheletri pescatori,
tornati tristi alle loro dimore,
sulla terra.
La pelle bruciata dall'acqua rifratta,
i polmoni tronfi,
sempre verso l'orizzonte lo sguardo altèro
che non trova il proprio limite,
né la desìata quiete dal beccheggio
se non nella silente bonaccia eternata,
che nessun Maelstrom di questo mondo
può disturbare.
(Simùn)
"Quelli che non seguono i moti della propria anima,
è inevitabile che siano infelici"
(Marco Aurelio)
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