
"De repente un niño y su lazo"
"...la gente non dice sempre quello che veramente intende, le parole sono figlie di tante madri..." - Simùn
"De repente un niño y su lazo"
- Canzone Piramide.
Ho sempre bisogno di tempo, di più tempo per vedere e per sentirmi.
"E se non puoi avere la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto puoi: non sciuparla
nell'eccessivo commercio con la gente,
nei traffici frenetici e nelle troppe ciance.
Non sciuparla esibendola
e portandola in giro
alla quotidiana insensatezza
delle relazioni e degli incontri,
fino a renderla una cosa estranea, fastidiosa."
(Kostandìnos Kavafis)
Incontri - scontri: sviste, incomprensioni, buio, fretta. Un consiglio aspetta coniglio. Passo a passo, passo a passo. Neanche tanto. Uno di quegli attimi di cui sopra eppoi? Vorrei mangiare, anche se dovrebbi essere addieta, una petite madeleine di Proust e sentire quel gusto dimenticato, riaffiorante aromatico.
Tappati entrambe le orecchie, con le dita: lo senti anche tu quel ronzio, quello strano romore che perviene dal di dentro desta cabeza, ma cosa c'abbiamo lì, cosa è che ci governa? Fai come Hannibalecter e asporta gentilmente la calotta cranica, qualcosa vedrai che n'esce...
"The tree of life" tra un po' dovrebbe uscire...anch'io dovrei uscire un po' di più...
"Someone's knocking at the door, somebody ringing the bell, do me a favour, open the door and let'em in"
Forse dovrei provare col Bunga Bunga...
Quanto spirito che mi scorre nelle vene in questi ultimi giorni: traspiro misticismo, muta conchiglia che lumacone mi trastullo e trasporto.
"Once upon along ago, children searched for treasure"
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Inferno. Infermo, gracile soffio, opaco cristallo intonso, affaticato mendicante affamato. Nessuna pietà. Chi vuole la pietas? Chi si lascia intenerire e perchè dovrebbe avere un senso? Che tutto cambi, si auspica, che tutto si colori, quel poco che rimane. Guarda in fondo al buio, ma guarda anche dove metti i piedi, testa di Mirka, Vavrinkinec...Grande Rogerino, tu sì che hai un dono. Perdono. Dono perdono, ma io non perdo, no.
(Preludio dalla Suite per Violoncello n.1 di Johann Sebastian Bach, non quello degli Skidz eh?!...)
Shukran - Affuan.
(Antenne e Arcobaleno più nero nel cielo, cascate di vita e scrutatori di stelle)
...non è più il principio, agro marinaio dal braccio amputato: i tuoi traffici loschi ti hanno ridotto così, c'è da riflettere sulle scelte fatte e da fare, habere non haberi...
Nel frattempo sembra come se ere si fossero succedute senza sosta, rughe scavate profonde mantengono viva l'attenzione sul modus vivendi: conto alla rovescia, 999.
Bestow upon me knowledge, Wizard all-knowing, all wise.
Sbiancato. Latteo. Discinta pressapochezza. Ansimante. In un angolo. Torto. Le mie remore, catene. Finale. Bagliori fievoli, interminata attesa disperante.
Musa:
Scrivo parole senz'anima, lo so, ma è il bisogno in certi momenti che mi spinge: una comunicazione seppur unilaterale, nella speranza di una qualche sorta di risposta, segno di vita, un riconoscimento, sangue e nutrimento per l'universo sommerso nei miei incunaboli.