domenica 7 novembre 2010

Oichkatzlschwoif!




(Ballad - Al Di Meola and his guitar)




Accadimenti variodipinti, dialoghi talvolta pregni, talaltra ambigui, giornata bizzarra, atipica. Atopica anche. Due pesi, due misure, sacro e profano, amicizia e non inimicizia, tentativi d'effrazione, simpatiche similtorte puzzolenti, accessi voluttuosi d'istrioni, ecc...


...etera!!



Non mancherebbe da scriverne, ma mancherebbe la vollia...


Magari un'altra volta. Preferisco scrivere di getto. Gettare. Rigettare. Almeno qui pensare un po' meno, rompere gli argini. Seguire l'ispirazione. O supposta tale. Ecco, la supposta, quella te la raccomando.



Confessioni, ammissioni, deduzioni, rughe, increspature, verniciate. Aromi, brividi.

Mi ci vorrebbe un metodo. Champenoise.




"Come gather 'round people wherever you roam

and admit that the waters around you have grown

and accept it that soon you'll be drenched to the bone.

If your time to you is worth savin',

then you better start swimmin'

or you sink like a stone,

for the times they are a-changin'"


(Zushe ben Avraham)




"De repente un niño y su lazo"


Domenica è sempre Domenica. Sunday bloody morning. Giorno dedicato al Sole. Sì, ma se piove?? Tutto va a peripatetiche!! Vedi non c'è salvezza, non c'è punto di continuazione: che senso ha arrabattarsi? se poi siamo piccoli, piccoli diffronteal TUTTO!! Tutto buco nero, voragine mariannesca!


Luce verde.


Luce gialla.

Luce rossa.

sabato 6 novembre 2010

Friends of dr. Phil & Bob


Un po' clinomane o clinomaniaco. Insomma sicuramente clino. Nonostante tutto o non ostante nulla. Mancanza di evoluzione. Sviluppo limitato. Avulsione. Principalmente sì, avulsione: ne dà un senso piùppieno. (Il gusto pieno della vita...Averne!) Istinto naturale precluso dalle agiatezze e dall'ambigua mancanza d'ambizione, dalle ambasce, ambè!



Specchio, specchio delle mie brame, dimmi chi è il più clino del reame? La cosa strana è che l'idea di partenza, l'acchito è serioso, perlomeno intenzionalmente, poi puntualmente tutto a schifìo finisce...



Non è semplice darsi delle risposte. Visitare uno psicologo o perché no, uno psichiatra? Non ho mai valutato veramente approfonditamente la quistione; perché sono convinto di non averne bisogno: primo passo di chi vuol curarsi, ammettere di aver bisogno di un aiuto, di qualcuno.




(Mi alzo in piedi, in una stanza non troppo illuminata, da una sedia disposta in cerchio con parecchie altre, a formare un vasto auditorio giottiano) - "Buongiorno, mi chiamo Simone, sono qui perché ho un problema." -



(Non mi viene spontaneo...)



(Un coro di voci plaude la mia ammissione con un "Buongiorno Simone, benvenuto!" all'unisono; poi una singola, senza un particolare tono, continua solinga: - "Dicci Simone, quale è (...scandendo bene...) il tuo problema?" -



(Respiro a fondo, cercando la corda giusta) - "Ecco, il mio problema è che non so cosa voglio nella vita e dalla vita. E poi non parlo molto, non comunico. Ma ci penso molto. Troppo. Questo mi blocca, la costante ricerca senza sbocco, m'impedisce in molte attività, considerate "normali", m'influenza in maniera accentuata, mi preclude la serenità. Mi spaventa il tempo che passa. Mi aggrappo a certezze di sconfortante quotidianità; mi costringo a non pensarci, tengo occupata la mente per non rischiare di sbroccare." -


- "Grazie Simone" - dice la voce vagamente incerta.


(Mentre mi siedo, un'altra persona dall'altra parte della stanza si alza) - "Buongiorno mi chiamo Pasqualino e sono qui perché ho un problema." -


- "Buongiorno Pasqualino, benvenuto!" -


- "E dicci Pasqualino, quale è (...sempre scandendo bene...) il tuo problema?" -


- "Sono un alcolista, non riesco a smettere di bere e questo mi sta rovinando la vita." -




(...rifletto un attimo...)





- "Cazzo, ho sbagliato gruppo!"

giovedì 4 novembre 2010

Mas raro que un perro verde...





Come un simpatetico tanatoesteta nipponico mi prendo cura di quello che ormai non è che un involucro svuotato da ogni qualsiasi, seppur minimo sentore di umano humus.









"Hey bartender, gimme one more drink, now!!"


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Clochard sempre sorridente, quale è il tuo segreto? - Bagno di umiltà. Sciacquone. Sgualcito ex abrupto, oops sorry! Didn't want to be discourteous, 'twas just a moment of uncontrolled & foolish misinterpretation of education...uhm...but apart from sheets, let's say yeah I know it's something that I don't stress as deserved.





It's not even that important, of vital importance, but as someone gently suggested it could give me a twist "and shout"...



CCII
D'un bel chiaro polito et vivo ghiaccio
move la fiamma che m'incende et strugge,
et sì le vene e 'l cor m'asciuga et sugge
che invisibilmente i' mi disfaccio.
Morte, già per ferire alzato 'l braccio,
come irato ciel tona o leon rugge,
va perseguendo mia vita che fugge;
et io, pien di paura, tremo e taccio.
Ben poria anchor Pietà con Amor mista,
per sostegno di me, doppia colonna
porsi fra l'alma stancha e 'l mortal colpo;
ma io nol credo, né 'l conosco in vista
di quella dolce mia nemica e donna:
né di ciò lei, ma mia ventura incolpo.

(Francesco Petrarca, "Il Canzoniere")



- Emily gioca, Arnold e la biancheria, Anderson Council -


"Tutto deve cambiare affinchè nulla cambi"


Una certa leggerezza è fuori luogo quando in gioco c'è il mio giogo.

martedì 2 novembre 2010

Sodio Pentothal

Lo so. C'ho troppe pretese e pretensioni, prêt-à-porter. E che ce pozz' fa? Basta un nonnulla e tutto perde quel quid. A volte ci sono momenti, pochi momenti in cui sbircio, dietro la tendina. E io pensavo che te avessi bisogno di parole, delle mie parole; invece sssssssssshhhhh...

***lo sporco invadente, la lordura-gordura viscida, la sozzura nascosta dove non te l'aspetti: e lavete spussiente!!***

"Cammini nella bellezza come la notte, di climi tersi e cieli stellati"




- Canzone Piramide.



Ho sempre bisogno di tempo, di più tempo per vedere e per sentirmi.




"E se non puoi avere la vita che desideri

cerca almeno questo

per quanto puoi: non sciuparla

nell'eccessivo commercio con la gente,

nei traffici frenetici e nelle troppe ciance.

Non sciuparla esibendola

e portandola in giro

alla quotidiana insensatezza

delle relazioni e degli incontri,

fino a renderla una cosa estranea, fastidiosa."

(Kostandìnos Kavafis)



Incontri - scontri: sviste, incomprensioni, buio, fretta. Un consiglio aspetta coniglio. Passo a passo, passo a passo. Neanche tanto. Uno di quegli attimi di cui sopra eppoi? Vorrei mangiare, anche se dovrebbi essere addieta, una petite madeleine di Proust e sentire quel gusto dimenticato, riaffiorante aromatico.

Tappati entrambe le orecchie, con le dita: lo senti anche tu quel ronzio, quello strano romore che perviene dal di dentro desta cabeza, ma cosa c'abbiamo lì, cosa è che ci governa? Fai come Hannibalecter e asporta gentilmente la calotta cranica, qualcosa vedrai che n'esce...

lunedì 1 novembre 2010

Impermanenza o no?

"Sfilacciati sensi, radici e acque contaminate,
muti distici d'un cammino impervio, tratturo scurato,
scarni baluginii, bifide mosse, compunta pienezza d'intenti;

Selvatica irresponsabilità, barbare favelle di schernite ieraticità genuine:
negate le imposture, calunniate verità di sostanza."

***
Polveri che soffocano, bianche pareti morbide, manicomio senza soglie, doglie di un'altra vita che geme per non vedere la luce.


Macca - No more lonely nights, you're my guiding light...



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In un cono d'ombra la tua figura rimane come sospesa tra presente, passato e chissà cosa d'altro! Fare finta di niente. Ma il punto è un altro. Scelte che sul momento sembrano avere un senso, si rivelano in seguito magicamente inutili e quantomeno deleterie. I giorni, mesi anni passano e il tuo respiro, come una brezza ancora sospinge le foglie seccate di un tempo fuori dal tempo, pensamenti che contribuiscono a dare una specie di forma a periodi che dire vacui è farci un complimento a discapito della grammatica.

Passare per il "cattivo" o lo "scemo" di turno non è poi così neanche insopportabilmente opprimente, manco fosse la prima volta, eppure uno vorrebbe che la cosa si chiarisse, giusto per i posteri o per i postumi di una sbronza di silenzi-assensi che, per un'egoistica pace dei sensi, ha sistemato i rapporti in un modo o nell'altro...più nell'altro, diciamo.

Ma tant'è che qui ancora sto, ecco.

"Expecto Patronum", il giovinetto occhialuto direbbe, e che dico io?

- "It's just another day, dududududududu!" -

- "Don't say it, don't say it, you can say anything, but don't say goodnight tonight!" -

- "With a little luck, a little luck, a little luck!" -

"The tree of life" tra un po' dovrebbe uscire...anch'io dovrei uscire un po' di più...

"Someone's knocking at the door, somebody ringing the bell, do me a favour, open the door and let'em in"

Forse dovrei provare col Bunga Bunga...

Quanto spirito che mi scorre nelle vene in questi ultimi giorni: traspiro misticismo, muta conchiglia che lumacone mi trastullo e trasporto.

"Once upon along ago, children searched for treasure"

lunedì 12 luglio 2010

Contubernio

Finzione. Innaturalità. Flautata. Futura speranza riflessa in occhi addomesticati, ingenuamente docili? Il beneficio del dubbio. Quando ti ritrovi dinanzi a certi crocevia, il tempo che ti assilla e t'incute il suo timore del tuo passaggio. Nella lucidità di brevi istanti ti è consentito valutare le tue pene e debolezze, i tuoi timori e lucori, discernere ciò che sta al di là delle fini apparenze? Quel bianco corridoio ti conduce, ti porta per mano, ti stringe: hai il coraggio di giudicarti per quello che sei e che hai fatto? Leggero è il passo, facile il sorriso...nella mia testa il tarlo c'è e forse è normale che ci sia, ladro di felicità altrui, inventore di favelle, architetto di castelli di sabbia e carta, vento ed acqua, pensatore del tempo perso, imbrattacarte della domenica: se fosse per me che ne sarebbe di tutto questo mondo, di questa gente che non riesco a guardare come converrebbero le convenzioni...




In un dialogo fra persone che non parlano la stessa lingua sono più importanti certi gesti impercettibili e le sfumature del tono della voce, che le svuotate parole.




E' difficile imparare ad accettare certi cambiamenti, quando sono profonde le radici di un malessere, tutto si complica, viene a decadere la bona fide, si sfruttano anche pregiudizi e preconcetti, si tende a richiedere più di quanto dovuto, ma quando fermarsi, quando, se mai, disinibirsi, protendere le braccia in un afflato?



Il caldo intorbida il rovello.


sabato 1 maggio 2010

Like someone gives a sh*t about it!!

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"Quello che ho è soprattutto stanchezza, e quella inquietudine che è gemella della stanchezza quando questa non ha altra ragion d'essere oltre al fatto di essere. Ho un'intima paura dei gesti da abbozzare, una timidezza intellettuale delle parole da dire. Tutto mi sembra sordido in anticipo. L'insopportabile tedio di tutti questi visi, ebeti di intelligenza o della mancanza di essa, grotteschi fino alla nausea da quanto sono felici o infelici, orrendi perchè esistono, marea separata di cose vive che mi sono estranee..." (Fernando P.)


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Belluino stato d'inconsapevole assuefazione all' "in statu quo ante", **"We belong together! - Marmellata di Perla"** Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!! Urlatrici summie saltincantano de qua e de la, baccano baccanale.




Inferno. Infermo, gracile soffio, opaco cristallo intonso, affaticato mendicante affamato. Nessuna pietà. Chi vuole la pietas? Chi si lascia intenerire e perchè dovrebbe avere un senso? Che tutto cambi, si auspica, che tutto si colori, quel poco che rimane. Guarda in fondo al buio, ma guarda anche dove metti i piedi, testa di Mirka, Vavrinkinec...Grande Rogerino, tu sì che hai un dono. Perdono. Dono perdono, ma io non perdo, no.


(Preludio dalla Suite per Violoncello n.1 di Johann Sebastian Bach, non quello degli Skidz eh?!...)


Shukran - Affuan.

(Antenne e Arcobaleno più nero nel cielo, cascate di vita e scrutatori di stelle)

...non è più il principio, agro marinaio dal braccio amputato: i tuoi traffici loschi ti hanno ridotto così, c'è da riflettere sulle scelte fatte e da fare, habere non haberi...

Nel frattempo sembra come se ere si fossero succedute senza sosta, rughe scavate profonde mantengono viva l'attenzione sul modus vivendi: conto alla rovescia, 999.


Bestow upon me knowledge, Wizard all-knowing, all wise.


Sbiancato. Latteo. Discinta pressapochezza. Ansimante. In un angolo. Torto. Le mie remore, catene. Finale. Bagliori fievoli, interminata attesa disperante.

Musa:



Scrivo parole senz'anima, lo so, ma è il bisogno in certi momenti che mi spinge: una comunicazione seppur unilaterale, nella speranza di una qualche sorta di risposta, segno di vita, un riconoscimento, sangue e nutrimento per l'universo sommerso nei miei incunaboli.